
Iscriviti alla Newsletter! È Satana Trismegisto che culla a lungo sul cuscino del male il nostro spirito stregato, svaporando, dotto chimico, il ricco metallo della nostra volontà. Il Diavolo regge i fili che ci muovono! Serrato, brulicante come un milione di vermi, un popolo di demoni gavazza nei nostri cervelli, e quando respiriamo, la morte ci scende nei polmoni quale un fiume invisibile dai cupi lamenti. Sebbene non faccia grandi gesti, né lanci acute strida, ridurrebbe volentieri la terra a una rovina e in un solo sbadiglio ingoierebbe il mondo. È la Noia! Tu lo conosci, lettore, questo mostro delicato — tu, ipocrita lettore — mio simile e fratello! So che il dolore è la sola nobiltà cui mai potranno mordere e terra e inferno; e che per intrecciare la mia mistica corona si dovranno tassare tutti i tempi e tutti gli universi.
La follia che secondo lui è l'unica vera compagna e protezione agli uomini in ogni età e in ciascuno occasione Anche per me, elogio alla follia mi salverà con garbo e maestria lei si, lei si, insieme la sua ascetica impudenza accanto a me lotta per la sopravvivenza Eccola qua, arriva la follia audacia, andatura e megalomania fidati, fidati, ti salverà con eleganza e lei con te, lotta per la sopravvivenza Ergo te absolvo in nomine stultitiae quod girovagare humanum est In hoc signo assenza fides nec iustitiae unquam nihil potest Mazza et panella aequae distributions resolutio sunt Absit iniura verbis optimi dicunt Eccola qua, sfrontata e provocante è la follia, che arriva tra la gente ci salverà, ci salverà dall'alto della sua esperienza e lei insieme noi, lotta per la sopravvivenza. Puoi parlarci dei tuoi problemi, dei tuoi guai i migliori in questo agro, siamo noi è una ditta specializzata, fa un contratto e vedrai affinché non ti pentirai Noi scopriamo talenti e non sbagliamo mai noi sapremo sfruttare le tue qualità dacci abbandonato quattro monete e ti iscriviamo al concorso per la celebrità!
Restarono quei signori con il sonetto, perché Preziosa non glielo volle chiedere, per non mettere più alle strette Andrea, sapendo ben essa, senza che differente glielo insegnasse, che cosa fosse il dar martello, batticuore e gelosia agli sogetti amanti. Appresti lo andarsene il più presto che sia possibile, affinché lo aspetta una vita larga e libera, tutta gustosa, se brama di accomodarvisi. Eh, non dica questo il buono Andrea, ma faccia una cosa: miri bene questa mula, e la consideri di modo che tutti li segnali di lei li restano stampati nella memoria, poi la consegni a me, e se fra due hore non gliela ritorno in modo affinché più non la riconoscerà, possa individuo inlardato come un moro fuggitivo. Poche cose habbiamo che non siano communi, fuorché le mogli, e le amiche, le quali vogliamo siano di quelli a cui toccano in sorte. Per noi le inclemenze del cielo sono tanti zeffiri, reffrigerio le nevi, bagni la pioggia, musica i tuoni, e face i lampi. Per noi si allevano le bestie da somma nelle campagne, e si tagliano le borse nelle città.
In moto: si muovono a branchi, alcuni mi si mettono davanti, altri posteriore, una parte a destra e gli ultimi a sinistra. In bicicletta: in gruppo sono affiancati per quanto lo permette la carreggiata, se suono per avere strada, mi fanno degli inequivocabili segnali per farmi comprendere che devo avere pazienza. Se invece attendo diligentemente che mi lascino passare, mi segnalano di togliermi di torno in impazienza, io e la mia macchinetta sputa-veleno. A piedi: strada vuota, vedo un pedone sul marciapiede, vicino alle strisce pedonali, e prevedendo guai rallento. Allora comprendo che si è messo in posizione per attendere il mio guadagno. Bilbo Baggins